Agatha Moon, l’estetica del fetish; rosso, nero, lucido e corpo.



A te come piace interpretare il fetish?

Mi piace molto giocare ed enfatizzare il connubio tra la mia dolcezza e gli abiti in materiali prettamente "freddi".
Cerco di interpretare in modo non stereotipato. Intendo dire che di solito si tende per l’appunto ad associare un certo tipo di abbigliamento a un atteggiamento da "padrona", severo e austero.
A me invece piace puntare sui contrasti e su atteggiamenti all'apparenza forti, ma che lasciano trapelare una certa "sdrammatizzazione" del concetto.
Credo che la bellezza del fetish stia nel suo sapersi adattare a chi lo indossa: non solo avviluppando splendidamente il corpo, ma anche a livello di attitudine.

La tua passione per il fetish nasce con l’approccio fotografico o esisteva già prima che ti dedicassi all’attività di modella?

Il mio amore per il fetish e in particolare per il “fetish fashion” nasce qualche anno fa dall'interesse per la moda, la fotografia e l'illustrazione. E' infatti curiosando in questo mare magnum che ho fatto incontri felici: Jean Paul Gautier e inevitabilmente i corsetti indossati da Madonna, Helmut Newton e Crepax per citare i primi amori che mi hanno poi portata ad approfondre l'argomento fetish. Il lavoro di modella poi mi permette di interpretare un abbigliamento dal grande potenziale. Credo che gli abiti e gli accessori in latex, pvc, pelle, metallo consentano una grande libertà di espressione e versatilità. A volte è un pò come calarsi nei panni di un attore. Il bello di questo mestiere è che non sei un manichino perchè sono gli abiti stessi che ti chiedono di essere interpretati e animati con quella che è la tua personalità.

Cosa ne pensi dei feticisti (visto che loro non si intervistano mai!)?

Il Fetish rappresenta una sorta di microcosmo in cui si può trovare gente di ogni tipo. Quel che mi piace è che, al di là di un denominatore più o meno comune, ciascuno vive il proprio fetish. Molti amano viverlo insieme ad altri, andando a feste ed eventi per esempio, altri invece non lo vivono che tra le mura domestiche, in tutta tranquillità.

Quali sono delle icone femminili storiche e attuali di riferimento?

Non ho delle vere e proprie icone. Diciamo che ci sono donne che mi sarebbe piaciuto conoscere: Jane Austen, Virginia Woolf, Gertrude Stein, Coco Chanel, Margaret Bourke-White, Louise Bourgeois.

E del bondage cosa ne pensi?

Non mi attrae particolarmente. Mi piace l’effetto scenografico se eseguito da gente non improvvisata e davvero brava, inoltre trovo che fotograficamente possa rendere molto.

Un certo tipo di attitudine sessuale o erotica, come può essere l’amore per il latex, quanto deriva da un certo tipo di cultura e quanto è istintiva?

Credo vari molto da persona a persona. Per quel che mi riguarda, non considero l’aspetto erotico del latex tout court, piuttosto quello erotizzante e di grande impatto visivo. Confrontandomi con gli altri feticisti, mi sembra però di capire che prima o poi si arrivi al latex, alla pelle, al pvc etc, a prescindere dal background culturale. Una certa attrazione istintiva ci porta a cercare e a trovare cose che mai avremmo immaginato esistere:)

Qual’è stata l’esperienza più felice che ricordi come modella?

Fortunatamente nella stragrande maggioranza dei casi mi diverto molto. L’esperienza più bella è stata incontrare una persona estremamente in gamba e umanamente rara che mi ha insegnato un sacco di cose sul fetish.

C’è in genere qualcosa che non rifaresti se potessi tornare indietro?

Generalmente cerco di non far mai nulla di cui poi potermi pentire. Certo però che errare è umano ?

È stato divertente fare un servizio fotografico fetish al supermercato? ;-)

Molto, ma ancor più divertente è stato vedere le espressioni della gente: sembrava avessero di fronte dei marziani. Io però ero completamente a mio agio!

Come si lavora e come viene accolta l’immagine di modella, in particolar modo fetish, per tua esperienza, visto che hai fatto diversi servizi in Francia e in Germania, in Italia rispetto all’estero?

Il “problema” dell’Italia è culturale. I più associano il fatto di indossare e interpretare materiali diversi da seta, cotone, pizzi&merletti ad un comportamento sessuale esplicito e, a detta di alcuni, “deviato”. Purtroppo il luogo comune vede spesso il fetish legato alla perversione. Il fetish glamour è ancora visto, nella maggior parte dei casi, come una forte forma di trasgressione e non di espressione. Nel mondo viene invece vissuto come forma di espressione artistica che coinvolge non solo il fashion, ma anche l'arte, la fotografia, la musica, l'illustrazione. Fortunatamente la community di gente interessata all’ambito fetish si sta allargando e forse anche il modo di vedere e considerare questo aspetto si sta staccando da una visione esclusivamente erotica mettendo in luce anche un aspetto cultural-sociale della cosa! Purtroppo poi in Italia ti scontri spesso con persone preoccupate (non solo modelle, ma anche molti fotografi) di tenere nascosti progetti e contatti perchè vedono competizione ovunque. Invece appena ti raffronti con modelle e fotografi di altre nazionalità scopri un altro tipo di approccio, fatto di serenità e rispetto. A onor del vero ci sono splendide persone anche in Italia, ma pochissime quelle che stimo davvero, proprio per quanto appena detto: troppa voglia di emergere singolarmente.

Ci sono dei lavori fotografici o artistici che escluderesti a prescindere?

Tutto ciò che è pornografico e volgare.

Cos’è che fa la sensualità in una donna?

La sua personalità.

Se dovessi scegliere di lavorare con qualcuno con cui non hai ancora lavorato chi sceglieresti?

Oserei dire Steve Diet Goedde.

Una tua collega che stimi particolarmente?

Ne ho incontrate parecchie e devo dire che alcune hanno un ego un pò troppo “gonfiato” per il mio carattere piuttosto riservato. Dirti chi stimo di più non è facile, anche perchè per ragioni di tempo e lontananza il più delle volte purtroppo non riesco ad approfondire le conoscenze. Una modella che mi è piaciuta per professionalità, simpatia e misuratezza è stata Pinkie Pain.

Credi possa essere un limite nella vita privata il lavoro di modella?

Direi di no nella misura in cui riesco in qualche modo a coinvolgere chi mi sta accanto. Al di fuori della sfera affettiva certo rimane un pò difficile far capire la vera natura di quel che si fa a chi non è “di questo mondo” e soprattutto non ha la sensibilità per capire le sfumature della vita.

Che il tempo passa ti fa un po’ impressione o no?

E’ una cosa che in modo un pò naif ha iniziato a sorprendermi da un anno e mezzo a questa parte: mi rendo conto di quanto in fretta passi il tempo osservando la mia bimba che cresce. Però non è una cosa che mi spaventa, mi sorprende e mi fa sorridere.

Se ci son stati, quali autori son stati importanti per te, nella musica, nel cinema e nella letteratura e perché?

Letteratura, cinema, arte e musica mi sono indispensabili nella loro totalità. Anche ciò che non mi piace in un qualche modo mi ispira. Beh, poi ci sono autori che amo più di altri, opere d’arte che riescono a stregarmi. Tra i romanzi più belli che abbia mai letto sino ad ora ci sono “La montagna incantata” “Anna Karenina” e “Il maestro e Margherita”. Nell’arte credo poi che per intensità sino ad ora poche cose mi abbiano colpita più del “Cristo morto” del Mantegna: da perderci la testa davvero.

Tre cose che vorresti esistessero, e tre cose che vorresti togliere dal mondo?

Più passa il tempo più mi accorgo che valori che dovrebbero essere dati per scontati non è che lo siano poi tanto: lealtà, sincerità, sensibilità. Mi piacerebbe se non proprio togliere dal mondo, quanto meno fare in modo di non avere troppo a che fare con persone che mancano di questi valori.

Progetti futuri?

Buona parte dei miei progetti futuri riguardano la collaborazione con Fabrizio Pasini, che, oltre ad essere un bravissimo illustratore, è un amico e una persona splendida. Innanzitutto gli Acomics: i fumetti di Agatha Moon: un'eroina del fetish a fumetti. Raccontano la mia vita di modella-moglie-mamma fetish. Ecco quindi che per cambiare un pannolino a Baby D. mi metto una gas mask; il mio cane Hannibal, che ho mandato in Germania per diventare un vero cane da guardia, mi è invece ritornato assolutamente SUB. E tanto altro ancora: ogni singola chattata con Fabrizio si trasforma in un brainstorming furente. Davvero una collaborazione divertente sempre arricchente ed emozionante, ironica e giocosa. Insomma e' il nostro modo di dire che il fetish puo' essere un universo colorato, divertente e divertito, che ci si puo' non prendere troppo sul serio e cosi' coinvolgere e divertire Una vera fucina di creatività che si concretizzerà, per il momento, in un Agatha Magazine, con rubriche, redazionali,foto e disegni. Un posto dove tutti possono riconoscersi e collaborare e scrivere in prima persona. Sto poi lavorando per la pubblicazione di un lavoro ispirato a Histoire d’O, realizzato a Parigi con il fotografo Pascal Abadie.

Una frase che vorresti dire a tutti.

Niente è mai come un’altra cosa, è solo e sempre se stesso (G. Stein).



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