Intervista a Marco Catani cantante dei Carpacho





Regole per un cervello difettoso, propone il nuovo sound indie-pop dai toni melanconici ed ironici.



C.A.R.P.A.C.H.O. Il vostro nome prende spunto da delle specialità culinarie, ad un’allusione al film arancia meccanica o cos’altro?

Citazione da arancia meccanica? Ci siamo persi qualcosa credo. Carpacho prende semplicemente spunto dal fastidioso e simpatico modo che hanno gli americani di salutare gli italiani, parlando spagnolo. Allora abbiamo preso una parola italianissima, oltretutto brutta abbastanza da rimanere in testa e l’abbiamo tradotta in spagnolo.

Adesso che è appena uscito il vostro primo disco ufficialmente – come vi sentite?

Meno giovani e più sul mercato. E’ finita l’era del “come va col gruppetto?”, “ma ce lo avete ancora il gruppetto?” è iniziata l’era del “non è un gruppetto è un gruppo e se vuoi ascoltarci compra il disco”.

L’album l’avete titolato “la fuga dei cervelli” , è un album fortemente ironico, autoironico, ma anche nostalgico, malinconico…

Il titolo ci sembrava perfetto per definire il tipo di esaurimento nervoso che ci colse a fine registrazione e nello stesso tempo era il nostro piccolo omaggio a due ex-carpacho che per motivi di lavoro hanno cercato fortuna, senza apparentemente trovarla, all’estero. Riguardo al binomio ironia-malinconia, per noi è fondamentale, è condizione necessaria per scrivere qualcosa di “vero” non si è mai solo tristi o solo tremendamente allegri, così è la nostra vita, così vogliamo che siano le nostre canzoni.

“Regole per un cervello difettoso”. È uno dei vostri brani più ascoltati, è uno sguardo dall’alto sulle persone?

Eheh, assolutamente no! A quanto ci è sembrato di capire ognuno la interpreta in un modo diverso, le “regole” declamate nel ritornello non sono assolutamente regole da seguire: oddio se uno ne ha voglia è ben libero di farlo ma non vogliamo insegnare niente a nessuno. L’intenzione era solo quella di gridare quattro inutili e banali verità.

La prima regola è “che se ti senti stronzo lo sei”…questa frase mi sa che è vera, ma può anche infastidire chi si sente così, qualcuno ha reagito male?

Ecco appunto, per tornare alla domanda precedente, questa regola è quasi tautologica. Per ora nessuno si è offeso, in molti pero’ ci citano. Il fatto è che si è molto più autoindulgneti con sé stessi e anzi, secondo noi chiunque abbia un vago sentore di sentirsi confermata la propria stronzaggine potrebbe provare anche un vago senso di soddisfazione..

Nella canzone C.A.R.P.A.C.H.O. dite che la solitudine è l’incontro meno socialmente deprecabile…è un’affermazione forte detta oggi, che condivido appieno…

Anche questa, se la leggi bene è un cortocircuito logico. Ma tanto la metrica è piuttosto veloce e non ci si fa caso.

La mia canzone preferita dell’album è “Maledetto il trucco”; canzone molto nostalgica “Come quelle donne perse - che arrivate a 40 anni vogliono sentirsi nuove, giovani e brillanti, non lasciamo che ci svuotino le tasche; poveretto uomo, poveretto”. Insomma non c’è alternativa per la donna oltre i 40 anni ed sentirsi- farsi figa senza essere un po’ ridicola, così come gli uomini che poi inseguono questa bellezza. Ma noi donne che le alternative ci restano secondo voi passata una certa età?

…pensiamo ad una risposta più seria di “le pornomamme”….. Tutte le alternative che non prevedano l’utilizzo del flusso canalizzatore. A parte gli scherzi, in generale pensiamo che quelli che vengono espressi nelle nostre canzoni non siano semplicemente degli spunti da chiarire in altra sede. Cioè qualsiasi spiegazione del testo non aggiunge e non toglie nulla a quello che vuole esprimere: infatti ciò che esprime è tutto lì, non servono parole in più o in meno. Riprendendo il motto di qualcun altro diremmo che “l’opera dice sé stessa”

In tutto l’album si sentono molto influenze anni 80, ma anche ’60 nel brano polso…musicalmente di italiano cos’è che amate e perché? E di straniero? Quali sono stati i vostri punti di riferimento….

Fare una domanda del genere ad un gruppo di quattro persone significa decidere di aprire un conclave (solo perché oggi ci piacciono da morire le frasi che vanno in corto altrimenti non avremmo scritto conclave). Però parlando di ciò che ci accomuna si può citare tutta la forma canzone di matrice beatlesiana, arrivando fino ai Blur. Anche se non disdegnamo cose un po’ + glam e con imponente presenza dei cori alla Queen. Tra gli italiani lo stesso percorso partendo però da Battisti..

Se fosse possibile tre cose che fareste sparire dalla faccia della terra…

le zanzare, quindi anche le zanzariere e l’autan

E tre cose che non esistono e che invece vorreste esistessero…

le zanzare di marzapane, quindi anche le zanzariere di marzapane e l’autan di marzapane

Progetti futuri assieme..?

Stiamo progettando di visitare diverse sagre della Tuscia Oltre a questo ora si parte e si girà un po’ l italia facendo date qua e là, a proposito visitate il nostro myspace (myspace/carpacho) se per caso vi interessasse venirci a vedere

Una frase che vorreste dire a tutti…

Un giorno tutto questo sarà tuo.



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